inizio anno | dei bilanci di quello passato


che poi capita di ritrovarsi in auto alle 1:54 della mattina del 31 dicembre abbandonando in fretta e furia la casa in campagna su cui hai investito le tue risorse fisiche e mentali degli ultimi 6 mesi e abbandonando in lei gli amici che ti avevano raggiunto per passare insieme gli ultimi tre giorni dell’anno, perchè una delle tue bambine è in preda ad una delle sue solite [per fortuna sempre più rare] crisi respiratorie da allergia, dovute da quel micidiale mix di polvere e sbalzi di temperatura, e sfidi la stanchezza dell’ora e la pesantezza della cena e del vino appen finito di consumare perchè di fronte ad una creatura di sei anni che ti dice che non riesce a respirare non c’è stanchezza e non c’è sonno, c’è solo quel cuoricino in affanno che batte all’impazzata e che tu speri inizi quanto prima a regolarizzarsi e a tornare a ritmi più blandi…

e quindi come sempre la lezione ti appare chiara la mattina dopo quando ti svegli dopo troppe poche ore di sano riposo e cerchi di tenere gli occhi aperti nel prepararti un caffè: con loro potrai fare sempre e comunque tutti i programmi che preferisci e che ritieni utili all’equilibrio tuo della coppia e della famiglia intera, ma quando saltano per motivi di salute ti rimarranno solo la dolcezza del suo abbraccio e la consapevolezza della loro completa dipendenza da te e dalla loro mamma.

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Un pensiero su “inizio anno | dei bilanci di quello passato

  1. Ciao! anche mio figlio soffre di allergie respirtorie e so cosa si prova quando nel cuore della notte ti chiama, con il respiro affannoso e il cuoricino che batte forte, affaticato dalla difficioltà a respirare. Ti affanni a preparare quella pastiglia che gli sblocca il respiro ma li rende nervosi e irrequieti ma sa che in quel momento è l’unica cosa da fare per dargli sollievo, Corri a preparare l’aerosol combattendo contro il sonno perché devi stare concentrata a contare le gocce per le dosi e poi devi convincerloa farlo tutto anche se gli si chiudono gli occhi per la stanchezza, perché poi lo farà respirare meglio. La mattina poi cominci nervosamente a scrutare ogni angolo nella sua stanza, per capire da dove ha origine la sua allergia e ti fai il processo perchè pensi di non aver fatto abbastanza per evitare di farlo soffrire, per non fargli tornare altre crisi.

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