ti ritrovi per la terza volta in cinquanta giorni in quella nave che fino a due mesi prima era sinonimo solo di spensieratezza e allegria e non ti ritrovi solo ti accompagna come sempre quel peso quel magone quell’amarezza che da cinquanta giorni ha deciso di rimanerti fedele come fosse la tua anima genella come se il matrimonio tra di voi lo avesse deciso lei
ancora una volta a chiederti il perchè non ci si posso mai rilassare nella giustezza della vita perchè qncora inesorabile arriva una mazzata forte decisa e inappellabile a riportarti nella realtà a dimostrarti che tempo per godere a lungo non viene concesso che tutto è lavile è straordinariamente labile e privo di senso
è
che si voglia o meno